Questa non è terra per giovani
Sono 69.587 quest’anno i ragazzi tra i banchi di scuola in Basilicata; mille in meno rispetto all’anno precedente: un calo continuo e costante. Se ne contavano 1.617 in meno nel 2021; nel 2022 mancavano all’appello altri 1.614. Ed ora per l’anno in corso un’altra cifra col segno meno, 1062. Totale, in tre annualità persi 4.293 studenti.
Sono dati ufficiali dell’ufficio scolastico di presenza di istituzioni scolastiche in molti comuni della regione. Il calo di studenti costituisce il punto di arrivo di due problemi che ormai da tempo si trascinano e che stanno stritolando il Mezzogiorno; la Basilicata con una pressione ancora maggiore per i piccoli numeri con cui la regione è costretta a fare i conti: la denatalità e l’emigrazione giovanile soprattutto di laureati.
Negli ultimi dieci anni – scrive la Cgia di Mestre – i giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, in Basilicata, sono passati da 135.895 a 113.064; cioè ventitremila ragazzi in meno; se si calcola che l’80% dei comuni lucani non supera i tremila abitanti ci si rende conto di quale incidenza abbiano i numeri riportati. Emigrazione giovanile e denatalità sono ovviamente problemi strettamente connessi, su cui per la verità il dibattito politico stenta ad andare oltre le giaculatorie e le lamentazioni di rito, quasi si trattasse di una dannazione storica e non piuttosto della questione per eccellenza, che non si risolve senza una politica nazionale orientata in senso meridionalistico.
Il Sud perde con l’emigrazione giovanile la parte più preziosa della sua popolazione, il capitale umano che maggiormente serve per risollevarsi. Ma è oggettivamente impossibile trattenerlo senza uno sviluppo economico legato ad aziende innovative e tecnologicamente avanzate, capaci di offrire lavoro stabile, di qualità ed intellettualmente elevato.
Alle Istituzioni il compito di creare le condizioni “ambientali” e di contesto per favorirne l’insediamento. Chissà che se ne possa discutere in vista delle elezioni di primavera! Sarebbe il modo migliore per sollecitare la partecipazione al voto, scesa alle ultime consultazioni a percentuali preoccupanti perla stessa vita democratica.