Sull’uscio della regione
Ogni anno migliaia di ragazzi meridionali cercano il loro futuro altrove; e le strade sembrano a direzione obbligatoria: solo verso il nord del Paese. La società meridionale perde la sua “meglio gioventù”; espulsa di fatto la sua possibile futura e migliore classe dirigente, ma subisce e vive il fenomeno come rassegnata ad un destino ineluttabile. E le istituzioni e la politica in piena sintonia seguono a ruota, sembrano del tutto estranee alla questione. E’ stato così alle ultime tornate elettorali quando del problema non si è praticamente parlato. E tutto fa pensare, a giudicare dalle prime schermaglie, che per le prossime elezioni regionali lucane di primavera non ci saranno grandi novità sul tema.
A seguire, le amare considerazioni di un ragazzo diciottenne prossimo alla maturità e già sull’uscio della regione.
“Frequento il quinto anno del Liceo Scientifico Galileo Galilei di Potenza, e presto mi porrò il problema della università da frequentare. La Basilicata, con il passare degli anni, perde sempre più attrattività per i giovani. Mi chiedo spesso, con un senso di tristezza, perché scegliere di vivere in questa regione, senza trovare risposte esaustive e raramente individuando aspetti positivi che bilancino quelli negativi.
Gli studenti sono sempre meno numerosi, e non solo per il calo delle nascite, ma anche per una fuga generale verso il Nord o verso centri più grandi. Questa situazione mi preoccupa e mi fa riflettere sul futuro della nostra terra. L’UNIBAS, l’università della nostra regione, non è affatto da sottovalutare, ma non sempre regge il confronto con altre opzioni disponibili, anche a pochi chilometri di distanza. Chi decide di rimanere, e lo dico a malincuore, lo fa spesso perché non ha alternative o, più raramente, per ragioni legate alla famiglia o alla terra. Questo mi fa pensare a quanto sia importante valorizzare la nostra regione e creare opportunità per i giovani che desiderano costruire un futuro qui. Immaginare un futuro in Basilicata è difficile, sia per quanto riguarda la propria formazione che per la ricerca di un posto nella società. Tuttavia, non posso fare a meno di sperare che le cose possano cambiare, che la nostra regione possa diventare un luogo in cui i giovani non debbano scegliere tra i propri sogni e il proprio territorio.”
Federico Bove